Storia

Ultima modifica 16 gennaio 2017

La zona di Mozzecane è stata abitata anticamente (ritrovamento resti preistorici risalenti all'età del Bronzo presso Boschetto di Grezzano e Tormine).
In età romana si distingueva come un'area residenziale e vicino a Mozzecane passava la via Postumia (aperta nel 148 a. C.). Dopo la caduta dell'Impero romano passò sotto Longobardi e Franchi.
Numerose le testimonianze medioevali. Mozzecane e San Zeno in Mozzo compaiono nella documentazione archivistica sinora nota alla fine del XII secolo come insediamenti ai limiti della "Campanea Maior", vasta area alluvionale che si estendeva attorno alla città di Verona e che apparteneva ai cittadini che l'avevano utilizzata per secoli come bene comune. 
Il toponimo Mozzecane va posto in relazione con il proprietario duecentesco della zona, un certo "Mucio Cane", che riesce ad ottenere dal Comune di Verona ampie concessioni di terre. Nel 1206 "Mucius Canis" è già morto e nel corso del ‘200 i suoi discendenti sono definiti ora "de Mucio Cane", ora de "Muciis Canibus" ora "de Moçecanis".
Un avvenimento di rilevanza nazionale si svolse a San Zeno in Mozzo il 6 marzo 1226, quando i rappresentanti dei maggiori comuni dell'Italia settentrionale strinsero una lega di 25 anni contro Federico II di Germania.
All'inizio del XIV secolo i feudi di S. Zeno in Mozzo e di Grezzano appartenevano agli Scaligeri. Nel 1405, anche Mozzecane, con le frazioni, cadde per effetto della dedizione di Verona alla Serenissima, sotto il dominio veneto. Nel 1414 Simone di Canossa, avendo combattuto per la Repubblica di Venezia, ottenne il territorio di Grezzano; S. Zeno in Mozzo, poco dopo, divenne proprietà di Iacopo del Verme; Mozzecane formò invece vicariato a sé.
L'economia della zona è sempre stata caratterizzata dalla lotta secolare per strappare il terreno alla palude ed acquisirlo all'agricoltura: intorno al XVI-XVII secolo vennero introdotte le colture del gelso per l'allevamento del baco da seta e quella del riso. In questo periodo (secolo XVI) si costruisce il grandioso palazzo dei marchesi Canossa. Nel 1630 la peste portò morte e decadenza.
Nei primi anni dell'Ottocento i quattro comuni di Grezzano, Mozzecane, San Zeno in Mozzo e Tormine furono riuniti in uno solo.